Dedicato ai buoni di cuori. Della qual, “personalità”
eminente e ricca di saggezza; aiutano quella parte di cui la gente sa unirsi a
questa vita distinta. Di qui io parto partecipando e, scrivendo personalmente,
col dignitoso e illustro ignoto unito, idealmente <preclaro e famoso >.
Gli altri non mi stanno leggendo del nulla; e soltanto in questo momento
verticale che loro particolarmente sono presi a capire le mie. (Dal tempo
scritto, per ognuno, ovunque, il qualunque s’abbraccia con l’Eterno amore. Da
vedersi vivo come il fiore unico fiorito per Dio. Chiedendomi perché scrivo;
rispondo col tempo dell’anima mia. Fin qui si capisce dell’universo poco. Visto
sui pensieri il quale dall’anima io scrivo; perciò meglio fare il nome; sei tu
immenso Padre Celeste. Sei tu che vesti con l’essenza di tuo figlio; la gloria
e la misericordia: su quella fidabile persona innocente. Sei tu l’anima la
quale s’apre ai cuori di tutti. Sei fatto così padre dell’amor universale. Sei
come gli uguali corpi, vissuti nei secoli come gli angeli naturali spirituali.
A“cuore aperto”; come l’epigrafe, mi scrissi di te. Dedicando a tutta la gente
senza limiti e confini; quando spaziato a tempo del tuo sorriso. A fine di
questi dovuti scritti; io scrivo il mio e tuo mondo dei venti sinceri. Vedrai
che riceveremo nell’immediatezza, il sorriso che senza limiti s’avvicina al
sincerato appello, “personale” di quanto stiamo cercando. Per cominciare bene;
scrivo io per te, “l’eguagliante” <forza >. Inneggiando l’emozionante parola.
<Amoreggiando >; sopra quell’unico canto poetico. (Ai fini d’addolcire i
cuori di un tempo che non scordo io dell’assolversi sbagliando. Con altre
parole, dedito a dire a quei sogni realizzati dai puri di cuori. (A quelli
spiritualmente che rivivono col Signore <Padre Nostro >). Vale la
provocazione per praticare ogni “miglioramento”. Ai bisogni dei compagni e
fratelli d’ognuno, ovunque, il qualunque, mescola confusione; per non risolvere
niente del nulla richiesto personalmente. Scendendo addosso per ogni spoglia e
misera vergogna. Così ascrivo della “gente” tuttora: popolo dell’unico Geova
<Dio >. Il quale ci dall’amore senza età. <Del giusto trovato; accanto
ai facili sapori, spesi per i sogni di quel puro e unico cuore <Eterno >.
Diventava per la gente, rimasta a vivere giù la terra: Il sogno lasciato e,
aspettato dalla mossa “mistica” del momento, “la purezza” della mente d’ognuno.
Il messaggero di questa casa, per la <famiglia >. Una volta essa era
piegata, al suo voler salire lassù dal San Dio. Stimava il proprio essere figli
del creatore, rispettava chi, pregava il vangelo del destato dai morti, (chi,
sempre misericordioso. Per i pentiti sincerati di quell’azione che, non doveva
mai esserci se, l’egoismo fosse stato superlativamente umile. A pentirsi del
proprio peccato commesso fin qui; senza timore di colui mandante di
misericordia. A sua immagine d’uomo, similitudine e straordinaria anima rimasta
a vivere per essere nemico di Dio. Corpo incredulo. Persino l’anima appagata.
Non capisco perché! Dopo le benedizioni che riceve quotidianamente dai sogni
sperati. “Rimane”; nell’automatismo conquistatore di cure vere, sui corpi
d’ognuno bugiardi e, senza senso “l’amore” di tante e molte parole. Ho sentito
il pensiero seguire, il cuore di questo sogno…L’invito; viene segui tu stesso,
il sentiero di questa bellissima poesia; accostato superlativamente agli animi
di tanto. Ricevuto io personalmente. Per cercare meglio; e capire cos’è che è
stato, questo miracolo di film Da lui sognato nel cammino sabbioso di qua giù;
e non potendolo vedere mi sento stanco da perdere ogni pensiero del domani.
Così oggi non perdendolo ancora; fin qui ti dona ciò che a sua volta gli fu,
regalata. Di quegli attimi io non discuto; ti dico solo che era un
giorno tra il Giovedì e Venerdì della settimana di Pasqua
13 Aprile 01 Il dono è stato portato ed é consegnato a
mano dall’amico <fraterno >
siamo tutti alla ricerca di Gesù Cristo la croce che salva
l’umanità; così come cerchiamo il lavoro che non c’è e argento che manca come
l’oro che non abbiamo, proviamo con questa prova magica di sentire vedere
l’arca della vita come ventre della propria madre nella sofferenza, nell’amore.
E prova a sentire tu come me uomo di donna in Dio padre onnipotente la
gestazione di preparazione cosa che si trova solo nel divino corpo
“ETNAGIGANTE” mondo Teleste, in Solo voce. La sorpresa che non tutti… può
ricordare della nuova gestazione del Padre Celeste che è unisex come il pesce e
fiore della vita di una volta si trovava proprio su questa terra nella
consapevolezza che la vita scende che si dona per la vita l’uomo in virtù di
come sopra detto per un tesoro nascosto e, si capisce il timore del nostro
Signore che trova conoscenza di Dio in Adamo. Perché è giusto scrivere che:
tutto è stato nel piano del Padre Eterno vedersi uomo e non più bambino. In
altre parole l’uomo e l’indole del bambino non possono più tornare a nascere
nel grembo della propria madre naturale ma rinascere tramite l’ETNAGIGANTE
mondo Teleste in “Solo Voce”lo spirito Santo Giudice dell’unico primo e ultimo
destato dalla morte. Si vede la roccia padre dell’universo con l’uomo di donna
madre natura finché morte unisce il cielo dalla terra per il mondo in Solo
Voce.
Nessun commento:
Posta un commento