
La felicità è il primo premio che il Signore ci dà, forse anche il più
importante e, ci accorgiamo soprattutto quando non l'abbiamo; facendo l’esempio
d’immortalare il piccolo che è l’uomo inteso come animale o cosa della
grand’umanità viaggia nel mezzo vuoto e pieno di cellule, della quale la triste
morta è, la felicità della vita che ricomincia con sensi e ragioni diverse a queste
sensazioni che proviamo ora che già abbastanza per la persona.
Della quale sempre le stesse no!
Ricorda il sentito religioso che appartiene all'intelligenza umana, già
vissuta con costi da ricominciare come animale; e vedere l’albero della vita dalla parte di una formica.
Per questo giro tra le tante parole d’immagine da chiedere l’elevazione
dell’anima qual dobbiamo lottare; da non rimanere senz’amore, serenità e futuro
superato dalla persona col sentito religioso, e tra le tante cose dobbiamo
continuare a frequentare la chiesa tra le migliori religioni del mondo:
Il cattolicesimo in primo luogo e tempo del vissuto; Musulmano ed
Ebraico per quella che è la morte che desta la vita.
Fin qui; l’orizzontale diviene domani come già oggi sta su di noi verticale
la vita col vissuto.
La ragione e sopra il primo sacerdozio Melchisedec; pace e serenità
portano a tutti gli animi felicità; continuare a perseverare sulla strada di
Dio affinché la parola non ci manchi mai.
Ora cosa sarebbe la vita senza felicità; senza quelle piccole gioie
quotidiane.
Nessuna risposta vince; senza l'amore per la famiglia.
Soprattutto cosa può renderci più felici.
Qual amare il mondo in “Solo Voce”; o il Signore?
Vorrei amare per Credere a niente perché la gioia e la felicità che ci
dà l'amore.
Il Signore non è paragonabile a niente, non c'è nulla di più bello.
Così facendo, attraverso:
Con i sogni miei; attraversiamo quel mondo che non colpisce e scappa
via, perché il figlio vive aspettando tra il mondo in “Solo Voce” e per questo il
caso vuole che scrive l’epitaffista Antonio Tomaiuolo, da non far mancare il
terreno ai gelosi saggisti che valgono poco più di niente come me il nulla si
rispecchia nella luna a prendere la bellezza d’ogni ricordo.
In ogni caso siamo felici d'amare anche gli altri perché il Signore ci
rende felici per dare felicita agli altri.
Per i più meritevoli la felicità e un premio eterno, riempirà il nostro
cuore e l’anima non cieca l’occhio dell’amore siccome li ha resi gioiosi e, in
grado di ricevere in pieno, la grazia e la bontà di Dio.
Vorrei ricordare senza protestare, che il Signore ci ha donato dei
talenti ma non a caso, ha fatto sì che questi l’usano per aiutare il prossimo
ma soprattutto per dargli felicità.
Per quella felicità che grazie ai talenti la quale divini come l’anima
di Dio ci ha dato, possiamo dare e, noi tutti sappiamo che la parola di lassù
porta al mondo in “Solo Voce”…arrivato dal cielo che ha sbagliato il momento
per il benedetto saggista e intelligente ripresa a destarsi, e vive in mezzo a
noi, senza lasciarci e abbandonarci mai.
Da piccoli gesti quotidiani, confortiamo a chi soffre dare aiuto anche
materiale a chi ha bisogno; fare la carità soprattutto spirituale a chi si
sente smarrito aiutare in ogni modo da poterlo ingannare l’umanità in
difficoltà,
Ora vorrei chiudere con gli insegnamenti di Gesù Cristo che ci rendono e ci fanno sentire
veramente felici, senza costringerci a pensare al mondo in “Solo Voce”, e
l'eterna felicità sarà nostra e del Signore che ci concede questo dono. Amen.
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