domenica 1 dicembre 2013

Lucia "Il prescelto

          Il prescelto
C'era una volta un re molto felice, viveva in serenità e governava con giustizia.  Un giorno passeggiando per gli ampi corridoi, del suo castello fu avvicinato da un proprio fedele, “suddito”. Quale come tanti altri avevano il compito di vegliare su ogni parte del suo regno.  Il fedele suddito; gli comunicò che purtroppo nel paese, qualcuno fra la popolazione, aveva cominciato a mettere zizzania, fra loro dicendo, e, spargendo menzogne sul re e sul suo operato. Il re però non si preoccupò più di tanto anche se conferì con i due i suoi figli informandoli della cosa. Il tempo passò e il problema da piccolo diventò grande. Il re si adirò per questo; e siccome aveva grande potere, sia fra il popolo, sia sulla natura, decisero pur amando molto il suo popolo, di punirlo. Mandando sul suo regno terremoti e inondazioni affinché il popolo capisse cosa era una giusta ed equa obbedienza e rispetto. Il brutto periodo passo e il re: con i suoi figli Andarono in visita da tutto il proprio territorio e regno, e vedendo la morte e desolazione che aveva portato promise che tutto ciò non sarebbe più accaduto. Passarono gli anni e il popolo dimenticò l'ira del re e ricominciò a non rispettare più le sue leggi, a parlar male di lui e a pensare con cattiveria ad una rivolta. Il re che era giusto nelle sue cose non voleva più portare morto e, dolore, oltre tutto lui l’aveva promesso, esso, quindi doveva trovare un'altra soluzione, “pensando a tratto”. Il re nella sua gran saggezza convocò i figli e gli fece una domanda, gli disse chi di voi due mi farà la migliore proposta per risolvere questi problemi sarà beato e sederà insieme con me sul trono. I due fratelli allora investiti da questa gran responsabilità cominciarono a pensare, e dopo qualche giorno andarono dal padre ed esposero ognuno il suo piano per salvare il regno e il popolo. Il primo disse "Padre conoscendo il nostro popolo e vedendo l'iniquità la rabbia e il rancore, nei tuoi confronti, vorrebbero che tu mi dessi tutto l’esercito, così che io possa mettere, le città a ferro e, fuoco per ristabilire l'ordine e l'obbedienza". A questo punto il padre si soffermò a pensare un attimo e poi chiese all’altro figlio di esporre la sua idea. Il figlio cominciò a parlare dicendo "Padre scelgo io per loro, vorrebbero una benedizione per me e il popolo, e con il tuo sostegno, andare fra loro e proclamare la verità. La tua giustizia e il grande amore per loro, sarà necessario. In nome tuo mi esporrò alloro giudizio. Il re chiese tempo e disse ai figli di attendere qualche giorno. Trascorsi due giorni il padre li riconvocò e gli comunicò la sua decisione. Decise per la seconda idea dell’altro figlio ne fu felice, mentre il primo in cuor suo nutriva un sentimento d’invidia e gelosia. Così il prescelto partì e andò in mezzo alla sua gente portò con se doni per i più bisognosi. Aiuto a chiunque incontrava. Gioia e felicità a tutti. Fin qui prova il fratello con malefico intento andò anch'egli fra il popolo affermando che, il re era malvagio. Quale aveva mandato il figlio per ingannarli per accecarli nello spirito e renderli schiavi delle idee del re. Molti cedettero al prescelto, ma molti di più accedettero all'altro. Stingendo le mani; e quindi fu conteso fra il popolo. In ogni caso sente che, purtroppo fra i moltissimi dei quali non cedettero al prescelto c'erano i governanti delle città e quindi fu incarcerato ed esposto al giudizio dei rappresentanti del popolo, gli stessi uomini. A niente servirono le prove. Il quale prescelto portò a niente. A nulla servirono le parole di bontà e amore che disse; perché fu condannato a morte come mentitore e uomo contro il popolo. A questo punto il prescelto, chiese con l’unico pensiero e parola aiuta al padre; ma egli per salvarlo avrebbe  dovuto portare distruzione fra il suo popolo e aveva promesso di non farlo mai più. Il figlio capì e disse "sia fatta la tua.volontà padre" e non aggiunse più niente cosciente del suo destino. Il giorno dopo fu giustiziato Il re, nell'attimo della sua morte, venne un gran silenzio, egli mormorò solo parole d'amore per chi lo ucciderà. Il cielo si scurì vennero le tenebre e la terra furono scosse. Furono segni inequivocabili che il prescelto diceva il vero. La gente si pentì e fra il popolo il prescelto diventò un eroe. Un simbolo, a ricordo del sacrificio del prescelto che" morì in amore per il padre e per il suo popolo. La qual, grazie al suo sacrificio fu salvato per sempre dall'ira del padre e la dannazione del malvagio. Azioni quotidiane Si usano ricordare che a Natale lì s’è più buoni, noi crediamo che si senta di più lo spirito del Signore e che il cuore s’intenerisca. Vorremmo che fosse natale, tutto i giorni; affinché il mondo capisca, cosa è bene e cosa è male. Qual è lo scopo della sua nascita e della propria morte soprattutto che è lo scopo della vita.  Amiamo il signore e cerchiamo di essere sempre degni di Lui.  Vi lasciamo tutto questo nel nome di nostro Signor Gesù Cristo. Amen 

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